lunedì 5 settembre 2011

TENTAZIONE....come generare il caos nella propria vita

Lo ammetto, ne sono molto spesso vittima, così spesso a portarmi a chiedermi che cosa sono davvero le le tentazioni, oggi in particolare mi sono ritrovata a pensarci ed a chiedermi come affronterei in terapia un argomento del genere…
Il più delle volte cerco di capire, insieme a chi ho davanti perché si ha proprio quel desiderio specifico, perché di TENTA proprio quella cosa e cosa ci può dire della situazione attuale… ok belle parole vero? Ma nella realtà che cavolo facciamo davanti a qualcosa che ci attira davvero? E soprattutto, la domanda che ci ossessiona è, non tantop perché mi viene una determinata tentazione (spesso il perché lo sappiamo bene, perché quel qualcosa ci piace da morì!) ma piuttosto ORA COSA DIAVOLO FACCIO???? Si perché in effetti una tentazione resta placida e silenziosa in un cantuccio fino al momento terribile in cui, toh… oddio, posso realizzarla, e lì sono caxxxi acidi (perdonatemi il francesismo, ma quando ce vo’ ce vo’!) ORA COSA FACCIO????? La soluzione più diffusa, ed a volte anche la migliore è darsi alla fuga, anche io, come professionista affermo che, certe volte è meglio evitare una situazione troppo rischiosa… però che voglia di cedere, che voglia di dire si di lasciarsi andare….
Solitamente le tentazioni non sono altro che desideri che, sappiano, non poter realizzare per diverse ragioni, spesso esterne a noi e quindi ci ossessionano fino ad un certo punto, ed il trucco forse è proprio nell’evitare di mettersi troppo in “pericolo” restando a debita distanza dall’oggetto incriminato… un po’ come gli alcolisti con l’alcool, il solo modo per resisterli è EVITARE!
Ecco allora che vi riporto qualche domanda e risposta rispetto alla tentazione creata con la mia amica Sara Ficoccelli, grandissima giornalista e ragazza super simpatica!
- perché non riusciamo a resistere alle tentazioni?
una tentazione rappresenta in qualche modo un bisogno, un desiderio che vorremmo soddisfare e quindi ricerchiamo in ogni modo di colpare quella mancanza. L’essere umano è naturalmente spinto alla ricerca dell’equilibrio della stabilità e per raggiungerla deve essere “in pace” vale a dire, senza desideri insoddisfatti , la famosa pace dei sensi che ricerchiamo ad ogni costo altro non è che la serenità che deriva dal non desiderare nulla di più e dal non sentirsi tentato da alcunché
- quali studi sono stati fatti finora sull'argomento?
La tentazione è da sempre stata oggetto di studio, in ogni campo, a partire dalla religione (nella Bibbia la tentazione è un tema che ricorre molto spesso) alla biologia, medicina,psicologia… tutte le scienze moderne ed antiche hanno ceduto alla tentazione di studiarla e capirla meglio…
- esiste un modo per arginarle o tenerle sotto controllo?
Il nemico naturale della tentazione, da sempre, è LA FORZA DI VOLONTA’, la capacità umana di discernere e di scegliere cosa davvero vuole. Per tenere sotto controllo la tentazione è necessario che la forza che si oppone al desiderio di assecondarla sia ugualmente o più forte. In pratica, il desiderio di monogamia deve essere più forte o almeno ugualmente forte a quello di avere altre donne/uomini. Solo così possiamo davvero resistere alla tentazione, altrimenti, se non opponiamo alla tentazione un adeguato antagonista, alla fine le cederemo

- ci sono individui più predisposti di altri a subirle e a tenerle a bada?
Certamente le persone con una struttura di personalità più rigida, coloro che amano tenere tutto in ordine e sotto controllo sono maggiormente in grado di tenerla a bada ma, dall’altro lato la subiscono di più. La tentazione per chi è abituato a seguire le regole ad a tenere tutto sotto controllo è estremamente attrattiva e l’oggetto della tentazione è più fortemente desiderabile.
Le persone più flessibili, meno controllate tendono a cedere più facilmente alle tentazioni, ma nello stesso tempo ne vengono attirate anche meno, non sentono così forte l’aspetto del proibito che tanto affascina. La loro predisposizione al cedervi fa si che si alzi la soglia di sensibilità.
- quanto conta l'imprinting culturale?
L’imprinting culturale è molto importante, la tentazione ha profondamente a che fare con il nostro concetto culturale del bene e del male, di ciò che è lecito concedersi e ciò che non lo è. Da piccoli impariamo subito quali desideri sono realizzabili e quali passeranno dall’altro lato della sottile linea rossa della tentazione, del vorrei ma non posso. Ogni cultura ha la sua linea rossa e noi solitamente impariamo prestissimo i limiti del ciò che possiamo o meno concederci
- quali aree del cervello sono interessate dal fenomeno tentazioni?
Diciamo che davanti ad una tentazione si attivano almeno 2 parti del nostro sistema nervoso centrale l’ippocampo e l’amigdala. Queste due aree specifiche costituiscono qiuello che potremmo chiamare il nostro cervello emotivo. Davanti ad un desiderio, e quindi ad una tentazione elaborano le varie possibilità, valutano le possibili conseguenze e grazie alla memoria confrontano la situazione presente con le esperienze passate ed alla fine e scelgono se cedere o meno. È come se valutassero velocemtne tutte le possibilità e le variabli, inserendo nel calcolo anche i sentimenti ed i vissuti passati ed alla fine decretassero un SI CEDO o un NO NON CEDO.
- quanto è vero che più una cosa viene proibita e più abbiamo voglia di farla?
Moltissimo, il senso del limite e del controllo ha un valore immenso nella nostra percezione di desiderabilità, più qualcosa è distante da noi e difficile da raggiungere più al ricerchiamo ( meccanismo alla base della vendita degli oggetti di lusso). È collegato al nostro desiderio di sperimentazione e di dominazione, inoltre spesso ciò che viene proibito è obiettivamente qualcosa di molto piacevole ad al contempo pericoloso, l’individuo però non coglie immediatamente l’aspetto pericoloso ma solo quello gratificante, aspetto che accresce il suo potere attrattivo anche grazie al divieto imposto.
- quanto fa bene abbandonarsi alle tentazioni, una tantum?
In generale abbandonarsi alle tentazioni solitamente non è così negativo , se la quantità degli abbandoni è bassa i rischi sono pochi, ciò che dobbiamo tenere sotto controllo è la quantità, vale a dire la voglia di abbandonarsi sempre più spesso. Altro aspetto fondamentale nell’abbandonarsi ad una tentazione e valutarne le conseguenze future, non solo per noi ma anche per chi ci circonda. Possiamo dire che, cedere ad una tentazione è possibile, talvolta piacevole, ma è fondamentale che la scelta di farlo coinvolga solo noi e non terze persone.

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