venerdì 16 settembre 2011

Se non paghi, peggio per te!( e per me!) ecco perchè è importante pagare uno psicologo!

Pulcinella dopo essersi sposato andò a servizio da Re Salomone e vi restò per 20 anni, trascorsi i quali disse al Re: “Maestà ora vorrei andare a casa, ma prima vorrei un suo consiglio”.
“Un mio consiglio? Ti toccherà pagarlo”. “E quanto?”. “Sei ducati”. Pulcinella rimase allibito a tale richiesta ma, visto che tutti conoscevano Re Salomone per la sua grande saggezza, decise di accettare la richiesta del Re e pagò i sei ducati richiesti. Re Salomone prese quindi ad enunciare il primo consiglio:
“Qualsiasi cosa tu veda o senta sta zitto, e fai finta di niente”.
Pulcinella allora replico:
“Grazie mille Re ma questo lo conoscevo già! Ne vorrei un altro”.
Il Re impassibile rispose: “Sono altri sei ducati”.
Pulcinella, iniziando ad irritarsi davvero, tirò comunque fuori altri soldi, e il Re disse: “Non lasciare la via vecchia per quella nuova”.
Questa volta Pulcinella rispose in maniera più energica “Ma Sire anche questo conosco! Un altro”.
Ed il re, ancora impassibile disse: “Altri sei ducati”.
Pulcinella ormai davvero innervosito ed indispettito diede altri soldi al Re, il quale disse: “Non essere impulsivo: pensa prima e poi agisci”.
A quel punto Pulcinella gettò la spugna, non aveva altri soldi e disse quindi “Anche questo lo conoscevo già! Va bene, vado via e vi ringrazio”.
“Un momento”, disse il Re, “voglio darti in dono una torta per te e la tua famiglia, ma mi devi giurare che la mangerai solo una volta arrivato a casa!” Pulcinella accetto il dono e ri ritirò nelle sue stanze, rimuginanbdo sulla spèesa inaspettata e chiedendosi perché un uomo così ricco avesse chiesto proprio a lui, umile e fedele servitore dei soldi in cambio di consiglio così scontati… andò comunque a dormire con questi pensieri, l’indomani lo aspettava un lungo e faticoso viaggio.
Poco dopo esser partito, sul suo cammino Pulcinella si imbatté in una banda di briganti che lo bloccarono e con fare brutale gli dissero“Vogliamo che tu stasera resti a cena con noi.” Pulcinella ovviamente partecipò alla cena. La cena però invece che nei piatti avvenne in teschi e le posate erano fatte di ossa umane,,, Pulcinella iniziò a temere il peggio e fu allora che ricordò “Beh, visto che l’ho pagato sei ducati, metterò in pratica il primo consiglio di Re Salomone!” e così decise di tacere e non fare domande ai briganti…. La mattina successiva i briganti dissero: “Bene, sei stato zitto e non hai fatto domande inopportune, se così fosse stato avremmo fatto di te un teschio per scodella.” E così lasciarono andare Pulcinella che riprese il suo cammino.
Proseguendo il percorso e incontrò un giovane molto simpatico ed gioviale che con fare allegro chiese a Pulcinella dove fosse diretto, dichiarò quindi di conoiscere un’ottima scorciatoia e si offrì di accompagnarlo. Questo ragazzo aveva sulle spalle e con un sacco in spalla molto pesante al quale sembrava tenere parecchio. Ma dopo qualche metro, al momento di abbandonare la strada che conosceva per la scorciatoia propostagli Pulcinella si fermò, ricordò il secondo consiglio di Re salomone, pagato ben 6 ducati,m e disse al giovane che preferiva arrivare più tardi ma arrivare, proseguì quondi per la strada vecchia. Poco dopo sentì dall’altra parte i gendarmi intimare al giovane gli arresti per il sacco che portava: era argento rubato, Pulcinella allora riflettè sul consiglio ricevuto, anche questa volta gli era stato utile! Proseguì così il suo viaggio, infine
giunto a Napoili si recò a casa sua e… sorprepsa, vide un giovane affacciato al balcone della sua camera da letto, Pulcinella immaginò subito il peggio, credendolo l’amante di sua moglie decise di salire su di corsa ed ucciderli entrambi. Tirò fuori un coltello, ma, anche questa volta, salendo le scale gli tornò in mente il terzo consiglio di Re Salomone “pensa prima di agire”, fu così che abbassò il coltello e salì al piano di sopra con l’ide adi chiedere spiegazioni. La moglie, infatti, gli spiegò che quello era il figlio che aveva fatto studiare in con i soldi che Pulcinella le aveva mandato per il lavoro che aveva fatto in tutti quegli anni e che Pulcinella non aveva riconosciuto. Si abbracciarono e Pulcinella si rilassò…
Durante la cena però si ricordò del dono di Re salomone, e disse che il Re aveva mandato a tutta la famiglia una torta: tagliarono così la torta e vi trovarono i 18 ducati con un bigliettino dove c’era scritto “Ho preso i ducati per motivarti a seguire i miei consigli; se tu non mi avessi pagato non li avresti mai messi in pratica!”
Tutto ciò per dire che… il motovo per cui è importante che noi psicologi veniamo pagati non è solo nel riconoscere una nostra professionalità e nel permetterci di fare shopping (ops questa vale solo per me in effetti!) ma il pagamento è la sola garanzia che un paziente ha che prenderà sul serio il cammmino terapeutico!!! Ecco perché i miei pazienti mi pagano, e mi pagano bene, perché, per quanto possano essere scontate le nostre conclusioni, si rivelano spesso valide ma per seguirle ci vuole un quid in più… quid che spesso , l’aver speso dei soldi, fornisce!

2 commenti:

  1. Chiedo venia per il copia incolla della favola un po' penoso!

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  2. Bhe! è vero bisogna pagare gli psicologi.... ma alcuni sono veramente costosi e ti tengono un ora precisa... per non parlare quelli che non ti rilasciano la fattura e se la chiedi aumentano la parcella!

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